Report
Le strategie nazionali di Giordania e Israele nell’affrontare le crisi idriche
9 maggio 2024, Ludovica Saccone
Per iniziare, è opportuno identificare cosa si intende per “Medio Oriente”, espressione, quest’ultima, utilizzata dalla metà del Novecento per identificare questa vasta area. Più recente è invece l’utilizzo del termine “Grande Medio Oriente” che indica, appunto, il territorio che dal Mediterraneo orientale e dal Golfo persico si estende verso il Mar Caspio e il Caucaso fino ai confini occidentali della Cina. Esso non è una semplice entità geografica, ma una realtà intrisa di storia che è stata costretta a doversi modellare su una grande varietà di fattori politici, economici e culturali. Si può quindi affermare che il Medio Oriente è una regione storico-geografica che comprende i Paesi africani e asiatici che si affacciano o gravitano sul Mediterraneo orientale come Turchia, Israele, Egitto ecc., e quelli situati sul Golfo Persico come Iraq, Iran ecc. (...)
La de-burocratizzazione degli impianti di desalinizzazione dopo la crisi idrica del 2022
12 Marzo 2024, Filippo Verre
Per lungo tempo, l’Italia ha potuto fare a meno della desalinizzazione come strumento di produzione di risorsa idrica. I motivi erano vari. Oltre ad una tradizionale refrattarietà sotto il profilo istituzionale e ambientale verso quest’antica tecnica, l’abbondanza di fresh water lungo la nostra penisola, in varie forme, ha fatto sì che le istituzioni potessero quasi del tutto ignorare la dissalazione come metodo valido di approvvigionamento. Fino a pochi anni fa, le precipitazioni abbondanti e la grande massa nevosa che ogni inverno si depositava sulle nostre Alpi e lungo tutto l’arco appenninico garantiva al Belpaese una condizione quasi privilegiata sotto il profilo ambientale. Infatti, nonostante il cambiamento climatico sia una triste realtà ormai da diverso tempo, con i relativi effetti negativi di cui tutti siamo a conoscenza, l’Italia fino a pochissimo tempo fa (...)
L’impatto dell’estrazione del litio sulle risorse idriche globali
14 febbraio 2024, Filippo Verre
Uno dei futuri effetti principali dell’odierna crisi climatica è il cambio radicale della mobilità che coinvolgerà milioni di persone nei prossimi anni, perlomeno in Europa. Per limitare la diffusione di emissioni carboniche, responsabili del vertiginoso aumento delle temperature verificatosi negli ultimi lustri, le città europee sperimenteranno una vera e propria invasione di auto, scooter e mezzi elettrici. Gli spostamenti in auto sono responsabili, da soli, del 12% delle emissioni di C02 a livello continentale e dovranno diminuire di più di un terzo (37,5%) entro il 2030 per restare in linea con gli obiettivi stabiliti dagli Accordi di Parigi. Le nazioni aderenti all’UE stanno investendo ingenti risorse per incentivare il passaggio ad una mobilità elettrica, e al contempo il progresso tecnologico promette di abbassare i costi e aumentare l’efficienza. Sotto questo profilo, si stima che, solo in Europa, il numero di veicoli elettrici crescerà vertiginosamente, passando dagli attuali 2 milioni ai 40 milioni entro il 2030 (...).
Idro-strategia cinese in America Latina: Il caso argentino
22 gennaio 2024, Filippo Verre
Da oltre un decennio la Cina ha potenziato con grande efficacia l’idro-strategia come strumento di politica estera. Questo approccio si inserisce nel contesto espansivo della diplomazia cinese nel fornire capitali e forza lavoro per realizzare opere infrastrutturali strategiche. Sono molti, infatti, i progetti in cui Pechino stanzia finanziamenti per la costruzione di porti, aeroporti, ponti, strade e quant’altro in giro per il mondo. Principale destinazione del Foreign Direct Investment (FDI) cinese è l’Africa, continente a dir poco prediletto vista la crescita potenziale rappresentata dalle vivaci nazioni magrebine e subsahariane, in cui la componente demografica in forte ascesa gioca un ruolo determinante sotto il profilo di potenzialità produttiva. Oltre all’Africa, l’Asia emerge sempre più come area interessata dal FDI cinese. Intuitivamente, la prossimità geografica con alcune delle economie più vibranti del globo spinge la Cina a puntare sulla costruzione di infrastrutture nevralgiche per lo sviluppo e l’incremento dei traffici (...).
4 luglio 2023, Filippo Verre
La tecnologia di cui può disporre l’uomo per realizzare migliorie tecniche in vari campi raggiunge ogni anno nuovi orizzonti. Da un punto di vista idraulico, solo nell’ultimo ventennio le conoscenze ingegneristiche sono progredite così rapidamente che in molte nazioni sono stati sviluppati dei progetti molto arditi, in grado di rivoluzionare per sempre gli ecosistemi di intere regioni. Per citare alcuni esempi, si prenda il caso cinese della Diga delle Tre gole. Inaugurata nel 2006, è una delle più estese ed imponenti infrastrutture idrauliche al mondo, seconda per estensione solo alla diga di Itaipú, situata al confine tra Paraguay e Brasile. Con oltre 2.300 metri di larghezza, detiene il record mondiale per la centrale idroelettrica più potente, capace di soddisfare il 3% dell’enorme fabbisogno energetico della Cina, Paese notoriamente a dir poco energivoro (...).
Lo scioglimento dei ghiacciai: cause, effetti e possibili soluzioni
19 giugno, 2023, Filippo Verre
I ghiacciai sono una componente chiave nell’approvvigionamento idrico per molte comunità umane. Secondo varie statistiche, le cosiddette “torri d’acqua” sostengono tra gli 1,6 e gli 1,9 miliardi di persone che vivono nelle aree montane o a valle di esse. L’acqua in formato solido rappresentata dal ghiaccio, una volta sciolta al principiare delle stagioni calde, svolge un ruolo determinante nel far affluire il prezioso liquido nei fiumi, torrenti e laghi da cui molti esseri umani – e non solo – si approvvigionano. Il cambiamento climatico, fenomeno sempre più in crescita a varie latitudini del pianeta, sta mettendo in serio pericolo la tenuta strutturale di molti ecosistemi che si basano proprio sull’apporto idrico garantito dai ghiacciai. L’innalzamento delle temperature, favorito da una massiccia produzione di anidride carbonica, rende sempre più precaria la conservazione dell’acqua in formato solido. A tal proposito, recenti studi condotti utilizzando registrazioni satellitari mostrano alti tassi di perdita di massa glaciale verificatasi nel corso degli ultimi decenni (...).
L’acqua e l’inquinamento: una lotta impari
24 febbraio 2023, Ludovica Saccone
Potremmo definire la parola “inquinamento” come una buzz word, ossia una di quelle parole che sentiamo pronunciare tutti i giorni e che sono sulla bocca di tutti ma di cui, molto spesso, si ignora il significato. L’inquinamento è, infatti, una realtà onnipresente che si ripercuote in ogni nostra azione, dalla più semplice (come navigare in Internet o accendere la luce) alla più complessa (come le attività industriali o il traffico). Tutto ciò che ci circonda è ormai fonte di inquinamento. Ma cosa si intende per inquinamento? L’inquinamento è un’alterazione dell’ambiente e si verifica quando esso viene contaminato da rifiuti nocivi (di origine sia naturale che umana). È un problema ambientale globale, riguarda tutti gli Stati e ha ripercussioni sia sulla biodiversità che sulla salute umana. Infatti, la prolungata esposizione ad agenti inquinanti, così come il bere per tempo prolungato acque contaminate, potrebbe comportare anche la comparsa di cancro. lEsistono diverse forme di inquinamento (...).
L’innovazione tecnologica israeliana al servizio dell’efficienza idrica. Un esempio da seguire
15 febbraio 2023, Filippo Verre
In un territorio in gran parte desertico come quello mediorientale, dove l’acqua è considerata a tutti gli effetti un bene più prezioso dell’oro, la gestione delle risorse idriche racchiude un valore strategico enorme. Israele, tra le nazioni più tecnologicamente avanzate del mondo, ha ormai da molti anni affidato alla tecnologia il destino del proprio approvvigionamento idrico. I risultati sono sbalorditivi. Oggi Tel Aviv non solo non ha più problemi di water scarcity, ma è anche in grado di utilizzare le ampie risorse idriche di cui dispone come strumento diplomatico per accrescere la propria influenza nella regione. Non è un dato così scontato, dal momento che molte altre nazioni mediorientali sono alle prese con serie e persistenti crisi idriche. Giordania, Libano e Siria, ad esempio, localizzate alle stesse latitudini di Israele, sono molto lontani dall’ottenere gli stessi livelli di water security raggiunti dallo Stato ebraico. Damasco, in particolare, soffre ciclicamente di stress idrico a vari livelli. Secondo alcuni studi (...)
Un Paese diviso in due: il Kenya al centro della contraddizione climatica
13 dicembre 2022, Isabella De Baptistis
Sembrerebbe un paradosso che un Paese come il Kenya, ricco di laghi e fiumi, sia al centro di due fenomeni fra loro agli antipodi: siccità e inondazioni. Due eventi che sono facce della stessa medaglia: si tratta di effetti, sebbene opposti, di ciò che siamo oramai abituati a identificare come cambiamento climatico. Nonostante il Kenya disponga di vaste aree di “oro blu”, si trova stretto, attualmente, nella morsa di una terribile siccità. Da settembre 2022, su gran parte del nord del Kenya, è caduto il 30% in meno delle precipitazioni abitualmente attese. La siccità non è un fenomeno nuovo per il Paese, da sempre esposto a questo tipo di emergenze. Ciononostante, dal 1999 il fenomeno è raddoppiato: ogni due/tre anni, infatti, il Kenya deve far fronte a una grave siccità. Il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature hanno influito sul peggioramento della situazione. Se da un lato, una sempre più frequente e persistente siccità pone in una situazione sensibilmente critica. (...)
Tecniche agronomiche per razionalizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura
11 ottobre 2022, Mariella Pentimalli
Alla luce della problematica crescente relativa alle risorse idriche nel mondo, risulta opportuno individuare in tutti i campi delle strategie per custodire quelle disponibili e utilizzarle nel modo più efficace possibile. Considerato che il 70% dell’acqua potabile viene sfruttata per irrigare i campi coltivati (stando ai dati messi a disposizione dalla FAO nel 2022), occorre individuare e diffondere pratiche agronomiche volte ad ottimizzare il suo impiego in questo ambito. Dato che ogni ambiente di coltivazione ha delle caratteristiche peculiari, tali tecniche vanno scelte e calibrate opportunamente tenendo conto di molteplici fattori che sono interconnessi. Prendiamo innanzitutto in esame le conseguenze che ha lo stress idrico sui processi vitali delle piante: quando le piante non trovano nel suolo esplorato dalle loro radici acqua (libera) sufficiente per controbilanciare la traspirazione, entrano in una fase di stasi anabolica, cioè smettono di produrre, avvizziscono e infine disseccano.
Le politiche idriche della Spagna. La desalinizzazione industriale come strumento per contrastare il deficit idrico
2 agosto 2022, Filippo Verre
Il futuro demografico della terra rappresenta una sfida epocale per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche. La costante crescita della popolazione mondiale, unita alla progressiva urbanizzazione di massa che si sta già verificando in molte aree del globo, comporterà enormi problemi legati allo stress idrico e alla tenuta ambientale di intere aree. L’aumento vertiginoso del numero di esseri umani farà crescere la domanda di acqua sia per far fonte ai bisogni primari sia in termini agricoli. Infatti, per sfamare più individui si dovrà inevitabilmente incrementare la produzione di derrate alimentari, con conseguenti aumenti relativi alla domanda d’acqua per scopi irrigui. Sfruttare in maniera massiva le falde acquifere, come è stato fatto finora in molte nazioni, potrebbe costare caro nel lungo periodo. Le acque sotterranee, infatti, non sono infinite. I grandi depositi idrici underground potrebbero (...)
La crisi idrica italiana: cause, scenari, soluzioni
13 luglio 2022, Filippo Verre
Fino a circa quindici anni fa, la stagione estiva veniva accolta in Italia con moderato giubilo da più strati della popolazione. I più giovani, dopo circa nove mesi di scuola, si preparavano a godersi un meritato riposo di diverse settimane coincidente con l’avvento del clima più caldo. Gli adulti, non potendo concedersi mesi di vacanza, con il sopraggiungere dell’estate si avviavano verso le agognate ferie. Le generazioni più anziane, vista la chiusura delle scuole, avevano la possibilità di trascorre del tempo con figli e nipoti. Insomma, le estati di qualche tempo fa erano generalmente considerate in maniera positiva, quasi come un traguardo a cui mirare dopo mesi intensi di studio e lavoro. Certamente, il clima caldo – ma non torrido – che contrassegnava i mesi di luglio e agosto causava dei disagi, soprattutto nelle grandi città. Allerte per le fasce più deboli della popolazione – bambini e anziani in primis – venivano regolarmente diramate, con la raccomandazione di rimanere idratati quanto più possibile e (...)
Mobilità strategica sulle vie d’acqua dolce: droni e Lago di Como
25 giugno 2022, Filippo Verre
Solo una minima percentuale (circa 3%) dell’acqua presente sulla Terra è dolce. Ancora meno (1%) è la reale disponibilità idrica per gli esseri umani. Laghi, stagni, fiumi, torrenti e ruscelli, caratterizzati da una salinità relativamente bassa, sono le principali fonti da cui l’uomo attinge per dotarsi delle necessarie risorse idriche indispensabili alla vita e alle attività produttive che oggigiorno sono parte integrante della nostra quotidianità. La fonte unica di tutte le acque dolci è costituita dalle precipitazioni atmosferiche, nelle varie forme di pioggia, neve, grandine, nebbia. Queste possono concorrere a formare i sistemi di acque interne direttamente, oppure permanere in forma solida, qualora le condizioni climatiche lo permettano, formando nevi e ghiacciai che si sciolgono per effetto delle variazioni di temperatura stagionali. I ghiacciai, complice la presenza di corsi d’acqua che si dirigono da monte a valle, riforniscono con regolarità i fiumi e i laghi delle cui acque, a loro volta, gli esseri umani si servono. (...)
Il ruolo delle fonti rinnovabili nel processo di Transizione Ecologica: focus sull’energia idroelettrica
20 aprile 2022, Filippo Verre
Il fisico ed accademico Roberto Cingolani è stato (ed è tuttora) il primo Ministro della Transizione Ecologica (MiTE). Fondato nel febbraio 2021, questo dicastero ha sostituito il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM). Il principale motivo per la creazione di questa nuova entità istituzionale, incentrata appunto sul concetto di “transizione ecologica”, risiede nel nuovo approccio inaugurato dall’Italia da un punto di vista ambientale. Un approccio basato sì sulla protezione dell’ambiente e sulla tutela del territorio nazionale, ma finalizzato anche alla produzione di energia pulita e sostenibile in ottemperanza agli obblighi internazionali che il nostro Paese ha assunto nella lotta al cambiamento climatico. In tale ottica, sono molti i documenti presentati negli ultimi anni da autorevoli studiosi ed enti di ricerca, italiani ed internazionali, in cui si sottolinea un cambio di rotta con la massima urgenza per ciò che concerne l’adozione di politiche produttive ecosostenibili. (...)
Il nefasto impatto dell’uomo nella gestione dei bacini idrici. Il caso del Lago Vittoria
9 aprile 2022, Filippo Verre
Con i suoi quasi 69.000 km² di superficie, il Lago Vittoria è il più grande bacino idrico del continente africano ed il secondo lago d’acqua dolce a livello globale, secondo solo al Lago Superiore, situato a cavallo tra Stati Uniti e Canada. Suddiviso sul territorio di tre Paesi, Tanzania (51%), Uganda (43%) e Kenya (6%), il Lago Vittoria risulta essere anche il più grande lago tropicale al mondo, dimora di numerose specie animali e vegetali, molte delle quali endemiche. Pur trattandosi di un lago veramente esteso, si noti che non è per nulla profondo. La profondità media, infatti, si attesta sui 42/43 metri con picchi massimi che non superano gli 84 metri. Non è molto, soprattutto se si raffrontano tali numeri con quelli di altri grandi laghi. Per avere un’idea, si tenga presente che il Lago Bajkal, grande specchio d’acqua russo situato nella Siberia meridionale e dotato di un’estensione pari a circa la metà del Vittoria, ha una profondità media di circa 700 metri con picchi che raggiungono gli oltre 1.600. (...)
L’idro-diplomazia come strumento di politica estera: il caso cinese della Sinohydro Corporation
21 febbraio 2022, Filippo Verre
L’energia idroelettrica è una forma di energia alternativa che, molto banalmente, si ricava attraverso lo sfruttamento dell’acqua che scorre. Il moto naturale dei corsi d’acqua, siano essi fiumi o cascate, produce energia cinetica, che, grazie ad apposite turbine ed impianti, viene trasformata in energia elettrica. Le turbine, azionate dall’acqua in movimento, sono solitamente collocate in posizione di dislivello rispetto alla massa d’acqua che scorre. Quando quest’ultima aumenta si verifica un incremento del volume idrico, al quale corrisponde una maggiore potenza dell’impianto idraulico. In virtù di ciò, ben si comprende il motivo per cui le più grandi centrali idroelettriche del mondo siano state costruite vicino a voluminose cascate o nei pressi di grandi fiumi. Per comprendere meglio questo meccanismo basti pensare alla diga cinese delle Tre Gole. Ultimata nel 2006, è denominata così perché attraversa effettivamente tre gole: la Gola di Qutang, la Gola di Wuxia e la Gola di Xiling. Si tratta di una delle infrastrutture idrauliche più (...)
Il grande valore idro-strategico del Tibet
23 gennaio 2022, Filippo Verre
Con una superficie di circa 1.200.000 chilometri quadrati, il Tibet è il più grande altopiano del mondo. In questa massiccia regione, situata in larga parte sul territorio nazionale cinese, risiedono le montagne più alte della terra; in virtù di ciò, il Tibet è internazionalmente conosciuto anche come il “tetto del mondo”. La presenza di imponenti catene montuose fa sì che proprio in Tibet vi siano ghiacciai di grandi proporzioni, i quali alimentano alcuni tra i corsi d’acqua più importanti del continente asiatico. Per avere un’idea del ruolo che questo grande altopiano gioca a livello idro-strategico si tenga presente che fiumi di assoluta preminenza quali il Gange, Indo e Mekong sgorgano proprio dalle montagne tibetane. Ciò contribuisce a rendere questa selvaggia ed inospitale landa una delle regioni più strategiche del pianeta, soprattutto in virtù della costante crescita della domanda di acqua sia a livello energetico sia per ciò che concerne i bisogni primari della vita umana. Le grandi risorse idriche (...)
La Turchia e la diplomazia dell’acqua
11 dicembre 2021, Filippo Verre
L’Anatolia non ha mai ricoperto un ruolo di primaria importanza nei piani di sviluppo ideati prima a Istanbul e successivamente ad Ankara. Fin dai tempi dell’Impero Ottomano, infatti, quel grande altopiano roccioso ha rappresentato una costante fonte di preoccupazione dovuta in massima parte alle tensioni sociopolitiche che ciclicamente vi si verificavano. Curdi, Armeni, ma anche tribù di Turcomanni, hanno causato durante tutta la seconda metà del XIX secolo grossi grattacapi a vari sultani e gran visir, i quali iniziarono presto a considerare l’Anatolia come un “fastidioso territorio” popolato da etnie ostili al controllo esercitato dalla Sublime Porta. Anche in seguito al 1923, ovvero dopo la rovinosa dissoluzione dell’impero e la nascita del moderno Stato turco sotto la guida di Mustafa Kemal, l’Anatolia fu il territorio che ricevette meno attenzioni rispetto ad altre aree del Paese che necessitavano di sviluppo infrastrutturale. Lo stesso Atatürk predilesse le regioni occidentali affacciate sul Mar Egeo e (...)
Le politiche idriche dell’Arabia Saudita
28 novembre 2021, Filippo Verre
Un’enorme landa desertica e petrolio in abbondanza. Queste sono le prime caratteristiche che solitamente vengono in mente quando si fa riferimento all’Arabia Saudita. In una certa misura, entrambe queste informazioni sono corrette, anche se incomplete. Si tratta infatti di uno dei Paesi più inospitali del pianeta livello climatico con una temperatura annuale media di circa 32 gradi centigradi e tassi di precipitazioni davvero scarsi, tra i 50 e 75 mm all’anno. A livello petrolifero, il grande Regno arabo possiede circa un quarto delle riserve di greggio comprovate a livello mondiale e ne è il principale produttore ed esportatore. Questi fatti e cifre sono incontrovertibili, di dominio pubblico; per lungo tempo hanno avuto un impatto stereotipato sulle nozioni di geografia afferenti al regno dei Saud, considerato appunto da più parti come un grande territorio perlopiù inospitale che deve la maggior parte delle sue fortune politiche e finanziarie all’indubbia ricchezza del proprio sottosuolo. Tuttavia, non tutti sanno che (...)